Lo strumento più avanzato per la rilevazione topografica in grotta
Il rilievo topografico speleologico è il mezzo determinante per far si che la ricerca in grotta possa avere uno sviluppo scientifico. E' una ricerca geografica, primo passo per ogni successiva eventuale indagine nei vari campi che l'ambiente sotterraneo propone, prime fra tutti le indagini speleogenetiche e idrogeologiche.
La rilevazione delle coordinate degli ingressi è oramai senza problemi: con l'avvento del GPS i dati per individuare, in ogni situazione, dov'è l'accesso al sistema sotterraneo è estremamente facile e preciso.
Ma il problema di rilevare la morfologia ipogea, l'unico strumento valido per per sviluppare ricerche scientifiche sul carsismo, è un grosso problema sinora irrisolto, se non con un paziente e laborioso impegno con va ben oltre il lavoro di individuare le tre coordinate dei capisaldi che segnano lo sviluppo spaziale la poligonale. Lavoro che pochi hanno voglia di fare e magari si rifugiano nelle spettacolari, ma inutili, elaborazioni i 3D.
Con l'avvento del DistoX si è ritenuto che questo problema fosse risolto. Ma è vero esattamente il contrario: le morfologie interne sono sempre state trascurate e in più, spesso, non si è stati capaci di risolvere le distorsioni falsificanti che le elaborazioni informatiche comportano. Il Topofil, strumento degli anni settanta dello scorso secolo, è di gran lunga superiore e permette analisi geo morfologiche più semplici, dettagliate e precise.
Pertanto, ancor oggi delle grotte si conoscono dati come lunghezza e profondità, ma dal punto della ricerca scientifica sono dei "gusci vuoti", ancora quasi tutti da riempire.
Ma ora è stato fatto un passo avanti nella strumentazione per il rilevamento topografico in grotta. Il Sistema GeoSlam, che descriviamo con il video allegato, ne è un esempio. Certo non ancora alla portata di molti, visto il costo (al minimo 23.000 €).
La segnalazione di questa strumentazione è stata data da Marco Menichetti.
